Aria di primavera…tutto si risveglia

buonasera bambini,

avete notate che le giornate si stanno allungando, che meraviglia! c’è aria di primavera, gli uccelli cinguettano pare un piacere…tutto si risveglia e ti viene voglia di inforcare la bici e correre per la campagna. Per ora però mi sono accontentata di fare grandi camminate, che chiamo “scarpinate” si perchè io le cose o le faccio bene o sennò non mi ci metto nemmeno, meno di 15km non vale nemmeno mettere in moto la macchina ahh ahh

tutti vogliono venire a scarpinare con me..poi forse se ne pentano, tanto sono cotti!

ma è tutta salute, dico io, si respira aria pura ci si rigenera, e si ciana  in compagnia , cosa si vuole di più!

sono tanti i sentieri intorno a Firenze e nel weekend si popolano di camminatori e bikers a volte indisciplinati che a rotta di collo solcano i boschi…

i bikers si dividono in quelli di mezza età che usano le bici elettriche e i giovani che invece pedalano in salita faticosamente, ma belli soddisfatti!

quelli più in là con l’età ti dicono” senza elettrica non salì è impossibile”  bello mio, con 20 anni di meno l’è possibile altro che…ma poi che importa elettrica o no, l’importante è divertirsi e stare in compagnia e lasciarsi a qualche risata fragorosa in mezzo alla natura!

wildlife forever!

Black friday o fries day?

Ragazzacci e pochi follower, pochi ma buoni, che giorno è oggi??

è una giornata nera della quale tutti parlano da tanto, il famoso Black friday!! giornata di shopping ereditata come idea dai ns cugini americani…mah…L’avete visto in tv la mandria di pazzi americani che si proiettano quasi invasati nei negozi come se regalassero la roba?? Io dico ma siamo messi male! Mi chiedo: “ma finora con cosa ti sei vestito”, se ti scoppia la vena in preda a raptus da shopping compulsivo, che arrivi in negozio come un caterpillar fregandotene di arrotare un qualsiasi essere vivente pur di arraffare qualcosa che nemmeno te sai cosa sia, ma tanto chissenefrega, costa -70%! Arrivi a casa svuoti la borsa e non riesci a capire chi ca..o abbia comprato quella roba che non metterai mai!! io???? per un attimo pensi di aver sbagliato borsa e di aver preso quella di un’altra, invece no…sei proprio tu la cogl…..a, e così ti convinci che hai fatto degli affari superlativi!!! eh sì cari ragazzi proprio così, ci facciamo abbindolare dal TREND, dal marketing, dalla smania, dal prurito, sì perchè quando ci dicono che c’è il -70% di sconto sui vestiti, scarpe e quant’altro, ci prudono le mani, è come se ci fossero i pidocchi nel portafoglio, lo devi aprire, devi strisciare la carta, quel giorno la carta la devi consumare!!! perchèèèè??? perchè lo fanno tutti! e..okkio perchè gli sconti spesso sono farlocchi e a quel punto il -70% resta la percentuale di cervello in meno che hai perchè ci sei cascato anche tu!

sapete cosa faccio io invece?? faccio il FRIES DAY, perchè io del -70% me ne friggo… le patate!! w il FRIES DAY!!!!!

 

Pensieri di due bimbe di 12 anni, meditate gente meditate!

La “moda” di essere se stesse

 

Mi chiamo Marta e ho 12 anni,

vorrei confidarvi le mie sensazioni, di come mi sento, di ciò che sto vivendo:

purtroppo ci sono solo tre momenti in cui sono me stessa, quando sono sola, quando dormo e quando guardo i video di Thelonegamer.

Non è facile essere se stessi, soprattutto perché si potrebbe incappare nel giudizio altrui, io ho paura di esso, su questo fatto sono molto contrariata: desidererei essere me stessa (e quindi fregarmene) ma al tempo stesso è difficile non tenerne conto.

Se te ne freghi, potresti avere pochi amici, ma sicuramente essi terranno a te!

Se invece nascondi te stessa agli altri avrai certamente molte amicizie, ma oltre al fatto che esse potrebbero parlare male di te, ti dimenticherai chi sei.

Tutti nasciamo che non siamo nessuno, solo chi riesce a mascherarsi meglio diventa più “popolare”.  A parte che se indossi per troppo tempo una maschera, essa diventerà il tuo viso.

Il giudizio ci vuole tutti uguali, è questo il vero problema, il mondo è bello perché è vario: se avessimo tutti le stesse idee, tutti gli stessi gusti, secondo voi cosa sarebbe successo alla storia? Le rivoluzioni cancellate, le idee geniali che non sosteneva nessuno (che poi hanno avuto un successo strepitoso) cancellate anche loro, saremmo rimasti all’epoca preistorica.

Ci sarà sempre qualcuno che è contro di te, perché sei diverso, ma se sarai caparbio e amerai la tua idea come una figlia la proteggerai ad ogni costo.

 

 

Ciao, sono Anita, la riflessione  che hai scritto mi rende invidiosa, perché non l’ho scritta io, ma è un’invidia buona però.

Ho conosciuto gente che si è adeguata agli altri e ha perso la sua essenza, quel particolare che mi faceva pensare: “cavolo, questa persona è una forza!”. Improvvisamente seguiva la moda, sapeva come doveva essere e come vestirsi.

Se ci pensi bene da piccole eri “popolare” se indossavi il colore rosa, se avevi almeno quattro amiche o come chiamo io quel tipo di amiche “lecca zampe” che ti seguivano sempre in branco sentendo il maniacale bisogno di ribadire ogni cosa che dicevi. Ora per carità il rosa! (intendo quella specie di fucsia che ti “sparaflasha” negli occhi, e si pronuncia “sparaflescia”). Ora se non piaci a quelli del liceo sei “out”, se ti trucchi e ti metti una sacrosanta gonna al ginocchio sei una pu…., una ragazza dai facili costumi, ecco. Se poi vai vestita con la tuta e stai da sola sei la sfigata di turno. Allora ti senti soffocare da questi giudizi universali che in realtà sono solo universalmente idioti e ti adegui alla massa, diventando insipida e non completando mai la tua persona.

Pure per me è quasi impossibile fregarmene del giudizio altrui e quando esco un po’ più trasandata o elegante e magari una persona mi guarda per caso io subito mi domando se sarò inadeguata, quando vado in un negozio ho l’ansia di chiedere aiuto alle commesse perché ho paura che pensino  “ma questo vestito è troppo lungo/largo/corto/stretto per lei! Com’è brutta! Com’è grassa!”.

Poi diciamocelo: sono pure paranoica io, e pure ansiosa (e in sovrappeso) ma sto cercando di infischiarmene  perché  essere monotona e uguale a tutti mi fa molta più paura del commento di qualche scemo.

Comunque io in genere faccio fatica con le persone ma tu sembri proprio il mio tipo! Magari se ci conosciamo poi diventiamo amiche!”

MA QUELLI CHE INVECE DI SUONARE TELEFONANO?

Driiiin, squilla il cellulare.
Io: Pronto?
Lui: Ciao, sono io.
Io: Ciao, dimmi. Sei in ritardo?
Lui: No, sono davanti al tuo portone.
Io: Scusa, non ho sentito il campanello.
Lui: Mica ho suonato.
Io: Perchè non hai suonato?
Lui: Perchè invece ti ho telefonato.
Io: Ok, allora la prossima volta che voglio telefonarti vengo a casa tua e ti suono il campanello.
Tutto il resto è noia. Oppure follia.

Rubrica di nefandezze… pre natalizie continua…

Buonasera a tutti! belli e brutti …

Oggi esaminiamo le seguenti nefandezze:

1) “NI”
2)”ROSTINCIANA”
3)”H24″
4)”PATTI CHIARI, AMICIZIA LUNGA”.

1) “NI”.
Sembra cinese, ma è il nuovo, rampante neologismo di cui ormai quasi tutti fanno uso, con espressione demente ad accompagnare.
La devastante sinergia costituita dal letale mix, insicurezza – disavanzo cerebro-culturale sta dando frutti insperati: l’esercito nemico sta già brindando, certo che ormai l’involuzione della lingua italiana sia ad un punto di non ritorno e la comunicazione gutturale che fu dei neanderthal sia dietro l’angolo.
Cosa vorrebbe dire “NI”?
Semplice, un po’ NO e un po’ SI’ e quindi niente di definito, in coerenza con l’incertezza ormai dilagante, figlia di una sempre più assente consapevolezza generale.
“NI” è l’ennesimo prodotto di una generazione che ha trebbiato, lasciandola sul campo, la lingua più bella del mondo.
Non ci rimane che aspettare che i più attendibili vocabolari d’italiano la inseriscano, celebrandola, fra le loro pagine.
Perché succederà, lo sappiamo tutti…

2)”ROSTINCIANA”
A Natale siamo tutti più buoni.
Così, cercherò di non addormentarmi sognando di veder giustiziati a mezzo lanciafiamme quei killer lessicali che mai hanno avuto pietà per la parola ROSTICCIANA, torturata impietosamente da quella “N”, che sembra riderti in faccia e godere del tuo disappunto.
Come insistono poi! Sembrano godere dannatamente nel ripeterlo: “RostiNciana”!
Che poi sono gli stessi che da sempre infieriscono impuniti su “canottiera” (caNNottiera) e “ombelico” (ombeLLico).
Godetevela finché dura, perché dopo Natale avrò esaurito le mie scorte di benevolenza e tornerò a farvi una lotta senza confini.
Mostri!

3)H24
Ok. Prendo 50 gocce di passiflora e tento di rilassarmi, dirigendomi con il pensiero in quel mondo felice e lontano in cui si diceva “24 ore su 24”. Oggi invece…
– “Siamo aperti H24!” –
– Certo… giusto… visto che c’era poteva dirmi tutta la frase in codice criptato!
Ma con la lettera H non si intende anche “ospedale”? –
– Affermativo! –
– Bene! Che vi possano rinchiudere H24 nel reparto “minus habens” e non se ne parli più! –

4)”PATTI CHIARI, AMICIZIA LUNGA” Se esistono le rime è per conferire più “musicalità” alle frasi.
Non a caso, era “PATTI CHIARI, AMICI CARI!”, non amicizia lunga!
E’ come dire “Cielo a pecorelle, acqua a secchiate!” oppure “Chi più spende, risparmia!”.
Ormai è tutto chiaro: si tratta di un disegno politico studiato nei minimi dettagli!
bisogna stare all’erta, anche perché “Chi dorme, un pesca una sega”!!

 

 

Ripristino lessicale..ve possino..

 

Rieccoci ..no io dico sotto qualche suggerimento di amici ecco a voi modi di dire vocaboli che solo al pensiero inorridisco

1)”Questo che è qui – questocheQQui -”
2)”Pizzata”
3)”Caffettino; diMMerda; vabbuono”; 
4)”Cucchiaio di legno.”

1) Quando sento i vecchi fiorentini di chiara origine agreste (quelli che trafficano con lo stuzzicadenti in bocca, tanto per essere chiari) biascicare la ripugnante espressione “QuestocheQQui” in sostituzione del semplice e un minutino e mezzo più lineare “Questo qui” rimango imbambolata e non so se esserne disgustata o ammirata per l’audacia dimostrata. Perché per discorrere a suon di ” QuestocheQQui”, è indubbio, ci vogliono gli attributi!
Rimango nel dubbio amletico; non fra le due opzioni soprastanti, bensì sulla tipologia di sorte da augurare a questi killer lessicali.
Forse la soppressione fisica potrebbe risultare eccessiva.
Una ventina di ergastoli, sul modello americano, potrebbe però chiudere pacificamente la questione. Andata!

2) La parola “pizzata” mi fa passare la fame.
Se qualcuno m’invita per una “pizzata” declino senza giustificazione.
Così come se venissi invitata per una “pesciata”!
Sempre all’erta, sempre in agguato, i seriali del neologismo non conoscono riposo; ma io sono qui per combattervi, e la “pizza” rischiate solo di prenderla in faccia!

3) Ho racchiuso in un voce, tre oscenità lessicali.
Sarò breve.
A Firenze si dice “caffeino” e non “caffettino”.
A Firenze si dice “di merda” e non “diMMerda”. A Firenze si dice “va bene” o al massimo “bòno!”.
Perché vogliamo rinnegare la nostra lingua? Perché??
Siete ancora in tempo: ravvedetevi finché potete!

4) Eppure si fa anche prima a dire “mestolo”, ma la tentazione di conformarsi allo chef troglodita televisivo di turno è troppo forte.
Ci eravamo già passati con “canna dell’acqua” al posto di “sistola” e con “cerchietto” al posto di “passata”.
Niente da fare. Ritornano sempre, più agguerriti che mai.
Voi, però, non sapete ancora con chi avete a che fare…

ciao cipollini!!

Rieccoci con l’italiano…si fa per dire

1) “Bella persona”
2) “Persona sgradevole”
3) “Mettersi in gioco”
4) “Abbruciamento”

1) “Bella persona”
Ormai da tanti anni, questo neologismo, a dir poco esoso, domina incontrastato in lungo e in largo, sia nei “quartieri alti” del lessico italiano che nelle “periferie più disagiate”, dove il rischio di “dispersione intellettuale è altissimo.
Un tempo si diceva “brava persona” e con questo si era più che sufficientemente chiarita l’opinione che si aveva di essa.
Oggi però, l’esigenza di dover dare un volto anche alle emozioni, ormai compulsivamente esternate da chicchessia, ha fatto sì che il bravo (che per quanto tale non può essere brutto) sia diventato bello.
La linea è sottile: Il tutto nasce da un pietoso fattore estetico.
Ne sono sicuro.
Pertanto: respinto!

2) “Persona “sgradevole”
Sarò certamente noiosa e all’antica, ma l’aggettivo “sgradevole” lo vedo bene ad accompagnare parole come “sensazione”, “odore”, etc . Riferito ad una persona, per quanto essa sia poco simpatica o piacevole, non mi piace. Lo trovo snob. Tanto più che spesso, chi ne fa uso, lo accompagna con espressioni mimico-facciali semi disgustate, che a loro volta non mi piacciono. Trovo sgradevole il termine “sgradevole”.
Respinto!

3)”Mettersi in gioco”.
Prossimi al 2018, siamo circondati da arditi e avventurosi prodi che si “mettono in gioco”. Non lavano i piatti alla moglie: si mettono in gioco. Non lavorano: si mettono in gioco. Non portano i figli al giardino: si mettono in gioco. Non copulano con i /le loro partners: si mettono in gioco. Bene. Adesso avete giocato abbastanza. Ora tornate su questa terra!

4) “Abbruciamento”
In parallelo ai numerosi incendi che hanno devastato quest’estate la nostra amata Italia, abbiamo visto spuntare, nelle zone di campagna, interessanti cartelli che vietavano l’abbruciamento di piante e sterpaglie.
È vero che il “Devoto-Oli” gli dedica addirittura un rigo e mezzo, ma io,  sovrasto per onniscienza anche il vocabolario summenziato, non posso esimermi dal trebbiare senza pietà questo orrido termine che sembra essersi liberato dalla bocca di un king-Kong marchigiano di origini umbro-molisane.
Vi prego, non mi fate arrabbiare, comincio ad invecchiare.
Avete veramente abbruciato le scatole!

Continuate a seguirmi!

na cafona…e na cafonata

carissimi lettori oggi parleremo di simpatiche persone…si fa per dire ovviamente..sai quelle che ti invitano al matrimonio ma se non ci vai le fai un favore??

ma io dico: allora cosa mi hai invitato a fare??

..sono le stesse persone che ti invitano e come regalo vogliono un bonifico..e fin lì..oramai usa così..il problema è quando gielo fai, e per versare quella somma hai sottratto qualcosa alla tua famiglia, restano male perchè gli sembra poco, e quindi non ti ringraziano!!

..hanno trovato quella giusta!! senti pallina costì…facciamo una bella cosa: te tu mi ridai il quattrino e io ti libero 4 posti così siamo felici entrambi!!

invece la principessa sul pisello ha detto un “grazie” a richiesta e si è permessa di dire che detto internos gli altri invitati hanno dato di più…

ah sìììì…tu che non paghi manco la colazione al bar a me che ti ho offerto un passaggio ma anzi te la fai pagare…hai pure il coraggio e questa sfacciataggine ??

ma vaia vaia, pezzente..la prossima volta chiedi il 730 agli invitati così sai quanto ti puoi aspettare!!

roba da pazzi!…ma poi tu chi sei?? sei solo una con cui purtroppo tocca lavorà!!

hai avuto oltretutto di criticare il vestito che si metteranno le mie bimbe, perchè sarà bianco!!

ma vaia vaia, solo il pensiero di averti per casa mi inorridirebbe!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ripristino lessicale? ma anche no…esageriamo!!

ciao donne e uomini!

E’ da poco scomparso un grande dell’ironia, comicità ed esagerazione, che portava all’esasperazione certe situazioni che  purtroppo anche al  giorno d’oggi esistono e non sono tanto lontane dalla realtà, il ns Fantozzi se n’è andato e con lui un’icona che non avrà mai uguali, perchè intendiamoci, di Fantozzi ce n’è uno, tutti gli altri ne han 31 (cm) ahh ahh!

In suo onore ho preparato un po’ di parole toscane che si usano, sono parole buffe e delineano dei personaggi strani, caricature come era, proprio lui, il Ragioniere.

1) È (sei) un “grave”!
2) “Evapora!”
3) Non “bacare”!
4) Di fòri come una terrazza (balcone).

1) “Sei un grave!”
In uso dalla metà degli anni ’80 e concepito nel mio quartiere, il glorioso Campo di Marte, il termine “grave”, affiancato ad una persona, solitamente di sesso maschile, mira a distruggerne la credibilità, da qualunque punto di vista: abbigliamento, modi di fare, scarsa empatia col prossimo, scarsa capacitá seduttiva, goffaggine e così via.

“Sei un grave!” è la contrazione di “sei un caso grave!”; si può dunque affermare che abbia un fondamento logico e pertanto, dal momento che inoltre rende perfettamente l’idea, è accettato  e quindi si può dire.

2)”Evapora!”
Conciso, immediato e diretto, l’imperativo “evapora!” rappresenta una variante più fine del vecchio, ma sempre valido “levati dai coglioni!”, con la differenza che in quest’ultimo caso la richiesta, per quanto perentoria, può avere una durata limitata nel tempo, mentre nel primo è di andar via senza fare ritorno, di volatilizzarsi, appunto.
Ritenuto assolutamente valido .

3)”Non bacare!”
Altra intimazione anni ’80, “non bacare!” è una richiesta leggera, alternativa a “non mi rompere le palle!” (Per esempio, può dirlo un figlio alla madre, dopo aver ricevuto numerose raccomandazioni).
Da sempre, i bachi, siano essi indesiderati ospiti dell’intestino o di un frutto, rappresentano qualcosa di sgradito, come appunto una raccomandazione o similari e
seppur oggi rivalutati come garanti di genuinità (grazie alle coltivazioni “artificiali” che ci scodellano in tavola frutti esteticamente da favola, che non ne presentano mai uno), continuano però a non essere benvoluti dalle masse.
Ammesso .

4) Di fòri come una terrazza.
Assolutamente perfetto. Le terrazze (o i balconi) nascono per essere esterni e quindi, stanno fòri.
Sempre.
Come molte persone, che sembrano aver ormai perso ogni contatto con la realtà. Perfettamente circostanziato, rende benissimo l’idea ed è secondo soltanto al più dotto  “Esostante”!

A presto!