Cos’è che non capiscono?

Eccomi di nuovo qui…

Anche se di rado, ogni tanto mi riaffaccio a questa finestra “interiore”…

Sicuramente di me non potrete dire che sono una rompiscatole sempre on line, sempre sui social, invadente ed invasiva come l’edera 😉

Diciamo anche che trovare spunti non banali per esporre i propri pensieri non è facile. Si rischia sempre di confondersi con la massa, ribadendo concetti già trattati abbondantemente.

Io invece vorrei solo esprimere il mio essere…la mia gioia, la mia tristezza, la mia insoddisfazione, il mio dolore…

E probabilmente, inconsapevolmente, mi ripeterò anche io su concetti da me già espressi in altri miei post ma sono certa che mi perdonerete, dopotutto l’età avanza per tutti! 🙂

In effetti sento parecchio il bisogno di riposare, più per una questione di stanchezza mentale che di stanchezza fisica. La mia mente è fortemente stressata dagli altri, dai loro atteggiamenti, dalla mancanza di empatia e di sensibilità. Mi sento come in un turbine, in una lavatrice mentre fa la centrifuga. E, premetto, sono la prima a dire che sono sicuramente strana, eccessiva e sicuramente fuori da questo mondo, nata nel periodo e nella società sbagliata. Sono ipocondriaca, patofobica, ansiosa, estremamente sensibile e molto riservata. Ecco come sono. Però, ve lo giuro, ho sempre cercato di non far pesare a nessuno questo mio essere.

Contrariamente, invece, a ciò che fanno tantissime persone con me…

Cos’è che non capiscono quando, pur sapendo come io sia, continuano a tempestarmi di racconti di malattie, morti, disgrazie, scendendo nelle descrizioni più particolareggiate? Perchè, mi chiedo, perchè dovete farmi star male mentre per voi è solo un alleggerirvi l’anima, sfogarvi per sentirvi meglio!

Non capite che dopo i vostri racconti a me dovete raccogliermi con il cucchiaino? Che io, pur cercando di dimenticare in un nano secondo ciò che mi avete appena raccontato, non riesco a farlo e sto male per tutto il resto della giornata?!

Se io non vi chiedo nulla, cosa vi autorizza a violentare così il mio io interiore, senza rispettare le mie debolezze? Eppure io sono così attenta con gli altri…Ogni volta che sto per dire qualcosa prima penso sempre alla persona che ho di fronte e penso se ciò che sto per dire è una cosa che potrebbe infastidirla o meno. Sono accorta nell’usare i termini ed i modi giusti, e se posso evito addirittura di parlare.

Non potrei mai tollerare di far del male a qualcuno, anche se io di male ne ho ricevuto tanto e anche gratuitamente…

Vorrei solo che qualcuno mi parlasse anche per raccontarmi cose belle, piacevoli e che non mi usasse solo come muro del pianto.

Sia ben chiaro, se qualcuno ha bisogno di me io mi faccio in quattro, forzando anche le mie fragilità. Ma anche io ogni tanto avrei bisogno di qualcuno che sapesse accompagnare la mia mente con un pò di sensibilità…

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